Il 20 march 2010 il vulcano islandese Eyjafjallajökull , dopo 87 anni di quiete, ha iniziato la sua attivita'. Il 14 aprile l'attivita' e' divenuta esplosiva proiettando una nube di polveri a 8000 m di quota. Le polveri hanno raggiunto l'Europa continentale nei giorni seguenti. La nube di polveri e' stata quindi individuata facilmente mediante LIDAR in diverse stazioni di misura europee (Svizzera, Francia, Romania, Germania, Romania, etc.).
Il 19 Aprile la nube e' stata dapprima individuata nei cieli italiani presso INO CNR (Firenze) mediante LIDAR e presso ISAC-CNR (Mt Cimone, 2165 m s.l.m.) con strumentazione in-situ
Per una dettagli su polveri vulcaniche e problemi associati clicca qui (Wikipedia)
|
|
In questa "istantanea" dello schermo di acquisizione del LIDAR INO mostriamo la depolarizzazione (inclusiva dello scattering molecolare). La nube vulcanica appariva estremamente debole, ed identificabile con sicurezza soltanto nel segnale depolarizzato. Lo scattering ratio nel canale parallelo risultava quasi trascurabile (circa 1.05) mentre la depolarizzazione, caratteristica di polveri crostali (inferiore a 10% circa) mostrava una lamina di polveri tra 2000 e 3000 metri di quota. Nelle ore successive, caratterizzate da intensa convezione, la nube a<ppariva piu' diffusa ed estesa verticalmente. La presenza di nubi troposferiche di bassa quota, bloccando la propagazione del fascio laser verso quote superiori, ha reso meno chiara la struttura della nube sul plot.
Al tramonto del 19 aprile 2010, la presenza di polveri vulcaniche era apprezzabile, grazie al maggior percorso ottico dei raggi solari radenti, anche all'occhio nudo allenato, in base alla nebulosita' rossastra attorno al sole:
Galliano di Mugello (Florence, Italy), tramonto del 19 Aprile 2010
HYSPLIT analisi delle traiettorie per il 20 Aprile 2010, 18 UTC: |
NAAPS MODIS concentrazioni di aerosol, 20 Aprile 2010 |
In questo plot riassumiamo le misure INO dei giorni 19 e 20 Aprile 2010. Lo strato vulcanico, otticamente molto sottile, e' evidenziato da una depolarizzazione inferiore al 10% circa (azzurro) a quote superiori ai 1000 metri circa (linea punteggiata). Le polveri sono invece praticamente invisibili nel plot del segnale, "sommerse" dal segnale dell'atmosfera molecolare e dall'aerosol di altra natura. Lo strato di polveri sembra "sedersi" sullo strato rimescolato (ML) del PBL (linea tratteggiata), in quanto il top del ML coincide col limite inferiore della depolarizzazione da polveri. Questo effetto e' dovuto alla presenza nel PBL di aerosol non depolarizzanti che "diluiscono" la depolarizzazione delle polveri. In corrispondenza del top del ML si osserva (>12 UTC) un gradino marcato nel backscatter parallelo, ed un meno marcato step nel backscatter perpendicolare. Per questo motivo il top del ML mostra un forte contrasto di depolarizzazione. La presenza di nubi troposferiche di bassa quota ha impedito l'osservazione della nube vulcanica per parte del periodo. L'osservazione di questa nube, otticamente molto sottile, sarebbe stata impossibile con altre tecniche di remote sensing.
...ed un'ultima immagine che copre il periodo 18-22 Aprile 2010: sono visibili strutture del PBL di Firenze
.... sull'argomento riporto qui un mio articolo apparso sul CORRIERE.IT
Domenica 9 Maggio 2010 la stazione automatica LIDAR INO ha registrato un debole segnale attribuibile alla nube vulcanica recentemente re-eruttata. La nube e' risultata debolemnet visibile nella depolarizzazione LIDAR, ed altresi' invisibile nei plot di segnale, sia infrarosso che verde. La nebulosita' era presente attorno ai 2000 metri, ore 15 UTC. E' da notare la continuita' successiva tra le polveri vulcaniche e la depolarizzazione nel PBL di firenze, indizio di un probabile apporto di polveri vulcaniche al suolo nel pomeriggio del 9 Maggio 2010.
Le traiettorie delle ore 6-18 UTC del 9 maggio 2010 mostrano l'origine approssimativamente islandese per questa quota:
Nel pomeriggio del 18 Maggio 2010 abbiamo iniziato ad osservare aerosol vulcanico a quote comprese tra 3000 e 4500 metri. Lo strato si e' diversificato in diverse strutture il giorno 19 Maggio, ciascuna con differente depolarizzazione. La presenza di nubi basse/ pioggia ha impedito l'osservazione continua della nube durante la giornata. L'evento e' diminuito in intensita' il 20 Maggio in mattinata. In tarda mattinata del 20 Maggio 2010 si osserva nel plot di depolarizzazione il possibile mixing nel PBL di aerosol di origine vulcanica. E' interessante notare come questo evento, di intensita' molto maggiore di quello controverso del 18-20 Aprile 2010 non ha causato blocchi del traffico aereo sui cieli italiani. Anche in questo caso la modellisrtica utilizzata per prevedere l'intensita' della nube vulcanica sopra l'Italia, e probabilmente utilizzata a fini decisionali, non abbia correttamente stimato l'entita' dell'evento. Siamo spiacenti ma le backtrajectories per il giorno 19 maggio 2010 non sono ancora a noi disponibili